martedì 29 novembre 2011
lunedì 28 novembre 2011
mercoledì 23 novembre 2011
giovedì 17 novembre 2011
E’ davvero deprimente lo spettacolo, che giorno dopo giorno, la politica dà di sé.
Berlusconi
ha promesso che si dimetterà e credo sia cosa buona e giusta, anche
se tardiva. Lo avesse fatto due mesi fa avrebbe, probabilmente,
risparmiato all’Italia il pantano degli eccessi della speculazione.
Speculazione che pagheremo a suon di milioni di euro di maggiori
interessi e di nuovi ulteriori interventi di risanamento, con risorse
che dovranno essere dirottate a “tranquillizzare” i mercati
invece che essere destinate alle misure per lo sviluppo.
Ma
in questi giorni ciò che più mi angoscia è guardare, in generale,
alla nostra classe politica.
Tranne
rari singoli casi il mondo politico “romano” rappresenta il
peggio dell’Italia. Qualsiasi massaia, con il semplice “conto
della serva”, gestirebbe meglio il nostro Paese. Così come lo
gestirebbe meglio un addetto alle pulizie dotato di un po’ di buon
senso e della diligenza del buon padre di famiglia. Come ha detto
Luigi Zingales al Big Bang organizzato dal Sindaco di Firenze Renzi,
oggi l’Italia è “governata non dai migliori né dai mediocri,
ma dai peggiori. Il nostro Paese è malato di peggiocrazia”.
Ve
lo ricordate quel parlamentare che quando cadde Romani Prodi si mise
a mangiare mortadella e a bere spumante in Parlamento? Sapete dov’era
l’altro giorno? Ovviamente ancora in Parlamento e, ironia della
sorte, ha votato contro Berlusconi. Il mondo cambia, siamo alle prese
con la maggiore crisi dopo il 1929 ma là, ad occupare gli scranni
del potere, ci sono sempre gli stessi.
E’
come con i partiti. Cambiano i nomi e i simboli ma ci sono sempre le
solite persone. Da tutte le parti. Persone che dopo trent’ anni di
attività parlamentare hanno perso completamente il contatto con la
realtà e spesso parlano senza alcuna cognizione di causa.
Avendo
una certa conoscenza della materia economica non posso che dire che
la stragrande maggioranza dei politici che affollano i programmi
televisivi capiscono di economia ( e quindi della materia più
importante in questo momento storico) tanto quanto io capisco di
elettromeccanica. Cioè nulla. La differenza è, però, che io non mi
occupo di elettromeccanica.
Oggi
Berlusconi finisce, si spera, la sua stagione. Adesso vediamo cosa è
in grado di fare l’attuale opposizione. Perché a parlare male di
un avversario sono tutti bravi. Anzi si fa a gara a chi ne parla
peggio, a torto o a ragione. Ma qualcuno pensa che un governo Bersani
– Vendola - Di Pietro possa durare più di qualche mese dovendo, ad
esempio, decidere su come e dove recuperare soldi necessari a
rimettere in piedi i conti dello Stato?
L’Italia
non è in crisi solo perché è stata governata malissimo da chi ora
cede il passo, ma anche perché, onestamente, non esiste una valida
alternativa.
Sono
stato al Big Bang di Firenze. Ho ascoltato Chiamparino, Baricco,
Zingales, Renzi e tanti altri. Ho vissuto due giorni in un clima
positivo. Ho respirato aria nuova e entusiasmo pur nella
consapevolezza della gravità del momento. Ho sentito dire che “il
giovanilismo non è questione di carta di identità ma questione di
testa e di cuore” e tra gli interventi più applauditi ci sono
stati quelli di Chiamparino e di Parisi, due persone con i capelli
bianchi.
Ho
visto gente che vuole metterci la faccia, che pensa al futuro, che
non vuole dividere un partito (quello democratico) ma vuole
valorizzare chi ha coraggio, chi ha voglia di rischiare, chi ha
talento. Ho visto la possibilità, finalmente, di un centrosinistra
nuovo, meno ideologico e più consapevole che l’Italia degli
“orticelli” e dello scarso senso civico va girata come un
calzino.
Ovviamente
l’immagine che i “grandi padroni” dei partiti di opposizione
hanno cercato di dare del Big Bang è stata assai diversa. Ma la
verità è che da Firenze non è uscita solo la richiesta di un
cambio di facce ma, specialmente, di un cambio di passo.
Mi
auguro, per ora, un governo tecnico, senza partiti, magari guidato da
Mario Monti; un governo che si assuma la responsabilità di scelte
impopolari. Occorre davvero che i parlamentari si limitino, per un
po’ di tempo, unicamente ad alzare la mano perchè hanno
dimostrato di non essere all’altezza di governare.
E
nel frattempo occorre che i partiti, tra i più grandi malati
d’Italia, imparino a rinnovarsi. La loro attuale struttura ed
impostazione serve solo a mantenere i privilegi dei loro componenti.
E questo è semplicemente vergognoso. L’Italia ha urgentemente
bisogno di altro.
Dott. Antonio De Sanctis
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