mercoledì 23 novembre 2011

giovedì 17 novembre 2011

E’ davvero deprimente lo spettacolo, che giorno dopo giorno, la politica dà di sé.


Berlusconi ha promesso che si dimetterà e credo sia cosa buona e giusta, anche se tardiva. Lo avesse fatto due mesi fa avrebbe, probabilmente, risparmiato all’Italia il pantano degli eccessi della speculazione. Speculazione che pagheremo a suon di milioni di euro di maggiori interessi e di nuovi ulteriori interventi di risanamento, con risorse che dovranno essere dirottate a “tranquillizzare” i mercati invece che essere destinate alle misure per lo sviluppo.
Ma in questi giorni ciò che più mi angoscia è guardare, in generale, alla nostra classe politica.
Tranne rari singoli casi il mondo politico “romano” rappresenta il peggio dell’Italia. Qualsiasi massaia, con il semplice “conto della serva”, gestirebbe meglio il nostro Paese. Così come lo gestirebbe meglio un addetto alle pulizie dotato di un po’ di buon senso e della diligenza del buon padre di famiglia. Come ha detto Luigi Zingales al Big Bang organizzato dal Sindaco di Firenze Renzi, oggi l’Italia è “governata non dai migliori né dai mediocri, ma dai peggiori. Il nostro Paese è malato di peggiocrazia”.
Ve lo ricordate quel parlamentare che quando cadde Romani Prodi si mise a mangiare mortadella e a bere spumante in Parlamento? Sapete dov’era l’altro giorno? Ovviamente ancora in Parlamento e, ironia della sorte, ha votato contro Berlusconi. Il mondo cambia, siamo alle prese con la maggiore crisi dopo il 1929 ma là, ad occupare gli scranni del potere, ci sono sempre gli stessi.
E’ come con i partiti. Cambiano i nomi e i simboli ma ci sono sempre le solite persone. Da tutte le parti. Persone che dopo trent’ anni di attività parlamentare hanno perso completamente il contatto con la realtà e spesso parlano senza alcuna cognizione di causa.
Avendo una certa conoscenza della materia economica non posso che dire che la stragrande maggioranza dei politici che affollano i programmi televisivi capiscono di economia ( e quindi della materia più importante in questo momento storico) tanto quanto io capisco di elettromeccanica. Cioè nulla. La differenza è, però, che io non mi occupo di elettromeccanica.
Oggi Berlusconi finisce, si spera, la sua stagione. Adesso vediamo cosa è in grado di fare l’attuale opposizione. Perché a parlare male di un avversario sono tutti bravi. Anzi si fa a gara a chi ne parla peggio, a torto o a ragione. Ma qualcuno pensa che un governo Bersani – Vendola - Di Pietro possa durare più di qualche mese dovendo, ad esempio, decidere su come e dove recuperare soldi necessari a rimettere in piedi i conti dello Stato?
L’Italia non è in crisi solo perché è stata governata malissimo da chi ora cede il passo, ma anche perché, onestamente, non esiste una valida alternativa.
Sono stato al Big Bang di Firenze. Ho ascoltato Chiamparino, Baricco, Zingales, Renzi e tanti altri. Ho vissuto due giorni in un clima positivo. Ho respirato aria nuova e entusiasmo pur nella consapevolezza della gravità del momento. Ho sentito dire che “il giovanilismo non è questione di carta di identità ma questione di testa e di cuore” e tra gli interventi più applauditi ci sono stati quelli di Chiamparino e di Parisi, due persone con i capelli bianchi.
Ho visto gente che vuole metterci la faccia, che pensa al futuro, che non vuole dividere un partito (quello democratico) ma vuole valorizzare chi ha coraggio, chi ha voglia di rischiare, chi ha talento. Ho visto la possibilità, finalmente, di un centrosinistra nuovo, meno ideologico e più consapevole che l’Italia degli “orticelli” e dello scarso senso civico va girata come un calzino.
Ovviamente l’immagine che i “grandi padroni” dei partiti di opposizione hanno cercato di dare del Big Bang è stata assai diversa. Ma la verità è che da Firenze non è uscita solo la richiesta di un cambio di facce ma, specialmente, di un cambio di passo.
Mi auguro, per ora, un governo tecnico, senza partiti, magari guidato da Mario Monti; un governo che si assuma la responsabilità di scelte impopolari. Occorre davvero che i parlamentari si limitino, per un po’ di tempo, unicamente ad alzare la mano perchè hanno dimostrato di non essere all’altezza di governare.
E nel frattempo occorre che i partiti, tra i più grandi malati d’Italia, imparino a rinnovarsi. La loro attuale struttura ed impostazione serve solo a mantenere i privilegi dei loro componenti. E questo è semplicemente vergognoso. L’Italia ha urgentemente bisogno di altro.

                                                                                                                                   Dott. Antonio De Sanctis